LE ISOLE DI PLASTICA
Le "isole di plastica" nel Pacifico rappresentano vaste aree dove si accumulano rifiuti plastici trasportati dalle correnti oceaniche. Uno degli esempi più noti è il "Great Pacific Garbage Patch" (GPGP), situato tra la California e le Hawaii. Questo accumulo non è un'isola solida, ma una vasta area dove si concentrano rifiuti plastici e microplastiche, intrappolati dalle correnti oceaniche.

Dimensioni e composizione
Il GPGP copre una superficie di circa 1,6 milioni di chilometri quadrati, equivalente a due volte l'area del Texas o tre volte quella della Francia. La maggior parte dei detriti presenti è costituita da microplastiche, particelle talmente piccole da risultare spesso invisibili a occhio nudo, ma estremamente dannose per l'ecosistema marino.
Origine dei rifiuti
Circa l'80% della plastica nell'oceano proviene da fonti terrestri, mentre il restante 20% è attribuibile a imbarcazioni e attività marine. Uno studio del 2018 ha rivelato che quasi la metà della massa del GPGP è costituita da reti da pesca sintetiche, spesso abbandonate o perse in mare.
Impatto ambientale
L'accumulo di plastica nel GPGP rappresenta una grave minaccia per la fauna marina. Molti animali, come tartarughe e uccelli marini, possono ingerire la plastica scambiandola per cibo, causando lesioni interne, soffocamento o morte. Inoltre, le microplastiche possono entrare nella catena alimentare, con potenziali rischi anche per la salute umana.

Conclusione
Le isole di plastica nel Pacifico, in particolare il Great Pacific Garbage Patch, evidenziano la portata dell'inquinamento da plastica negli oceani. Questo fenomeno rappresenta una sfida ambientale globale che richiede interventi urgenti per ridurre l'uso della plastica e migliorare la gestione dei rifiuti.
Sitografia
MasterX, Naturalmania